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Il viaggio per ritrovarsi. Cosa ci insegna Carl Jung sul senso della crisi?

In un mondo che ci spinge costantemente a produrre, rispondere, correre, dimostrare e mostrare, può sembrare un paradosso fermarsi.
Ma è proprio in quei momenti di stanchezza, vuoto o disorientamento che può iniziare il viaggio più importante: quello verso sé stessi.

Carl Gustav Jung, psichiatra e pensatore profondamente spirituale, ha dedicato la sua vita a comprendere i processi interiori che guidano la nostra evoluzione personale.

Il destino mi ha fatto imbattere per caso nei testi di Carl Jung proprio quest’anno che avevo deciso di aprire questo blog (anche se il canale “Viaggi Per Ritrovarsi” esiste su IG da quasi 3 anni), e ci ho rivisto molto la filosofia del mio progetto oltre che riconoscermi personalmente.
Secondo Jung, la crisi non è una rottura da evitare, ma una soglia da attraversare.
Un invito a smettere di guardare fuori, e iniziare a guardare dentro, e queste sono anche le motivazioni per cui questo blog è nato.

La crisi non è la fine. È l’inizio.

Jung sosteneva che ogni crisi esistenziale accompagnato da un senso di insoddisfazione profonda, è il segnale che qualcosa dentro di noi sta cambiando, o ha bisogno di evolvere.
Ciò che prima ci definiva non basta più. Le maschere che indossavamo non ci rappresentano.
Non siamo più chi eravamo… ma non sappiamo ancora chi stiamo diventando.

Ed è qui che inizia il vero viaggio, quello che ci porta a trovare noi stessi: il processo attraverso cui diventiamo ciò che siamo veramente.

Il viaggio come simbolo di trasformazione

Jung vedeva il viaggio non solo come una metafora, ma come un movimento reale e simbolico.
Lasciare un luogo, cambiare prospettiva, attraversare paesaggi sconosciuti… tutto questo rispecchia ciò che avviene dentro di noi quando attraversiamo una fase di trasformazione.

Molti iniziano a viaggiare fisicamente proprio nei momenti in cui sentono il bisogno di ricominciare.
Ma non sempre è il luogo a cambiare le cose: è lo sguardo con cui osserviamo ciò che ci circonda e ciò che ci portiamo dentro.

Secondo Jung:

“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.”

E quando queste due direzioni, esterna e interna, si incontrano, nasce qualcosa di nuovo.

Il viaggio per ritrovarsi

Durante il nostro viaggio per ritrovarci, non servono guru o verità assolute… Serve il coraggio di ascoltare le proprie crisi, di lasciare andare ciò che non ci rappresenta più, e di mettersi in cammino, fuori e dentro, senza sapere esattamente dove si arriverà.

Ma con una certezza: ogni passo, anche quello più incerto, ci riporta più vicini a chi siamo davvero.

Un invito alla riflessione

Se stai attraversando una fase in cui ti senti “fuori posto”, insoddisfatto o bloccato…
Non cercare subito soluzioni. Fermati. Ascoltati.
Forse sei già nel bel mezzo del viaggio per ritrovarti.

“La tua visione diventerà chiara solo quando guarderai dentro il tuo cuore.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.”
Carl Gustav Jung

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